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Rovereto, 6 aprile 2010 Nell’intervento di domenica 27 marzo la candidata Barbara Lorenzi invita tutte le parti politiche, ma in particolar modo la sinistra (banalmente tacciata di scarsa propensione al «nuovo» e di eccessiva «negatività»), a farsi un bell’esame di coscienza e a correre tutti insieme appassionatamente e soprattutto responsabilmente verso il Futuro. Viene naturale chiedersi verso che tipo di luminoso futuro la candidata Lorenzi (che l’esame di coscienza di sicuro se lo sarà già fatto) si stia offrendo di traghettarci. Forse quello delle ruspe e dei trafori? Forse quello dei cantieri infiniti, del cemento a perdita d’occhio e delle speculazioni economiche? «Allargare le vedute» significa sfondare e abbattere? Il «progresso» di cui sta parlando si prefigge davvero come obiettivo primario quello di migliorare le condizioni di vita di tutti i membri della nostra comunità, tutelandone prima di tutto la salute e il benessere sociale? Come ha recentemente ricordato in occasione di una conferenza a Milano l’economista Yunus, citato dalla candidata Lorenzi, l’uomo non è «una macchina costruita esclusivamente per lavorare e fare soldi programmata da un miope egoismo del tipo “tutto per me, niente per gli altri”». Yunus definisce inoltre: «meritorio di severa critica l’operato di chi ha malamente agito con i denari altrui, facendoli svanire nel nulla di un sistema svincolato da ogni freno all’assunzione di rischi cui non avrebbe potuto mai fare fronte». Il «progresso» non va quindi inteso come meramente economico, il quale spesso si trasforma in avide e azzardate operazioni finanziarie, ma come miglioramento generale delle condizioni di vita dell’intera comunità. Salute, cultura e relazioni sociali, un ambiente e una fauna tutelate, condizioni di lavoro e ritmi più «umani»: la pressione e la velocità della competizione internazionale citate dalla Lorenzi ci stanno davvero spingendo a prendere le decisioni giuste, per noi e per i nostri figli? Noi pensiamo che le «non scelte», che la candidata Lorenzi accusa i cittadini di fare, siano piuttosto frutto di ponderata riflessione, siano conseguenza di approfondimento consapevole sulle conseguenze a lungo termine di scelte radicali, anziché esito di ignoranza delle più elementari nozioni di economia. Bisogna avere il coraggio dire di «Sì» alle scelte che ci ripagheranno sul lungo periodo in termini di miglioramento delle condizioni di salute e di benessere sociale della comunità, e di «No» alle scelte che traggono in inganno, offrendo una dubbia ricaduta economica in cambio di uno stravolgimento radicale del nostro territorio. Il nostro dovere è quello di accompagnare le nuove generazioni verso un futuro migliore attraverso gli strumenti dell’educazione, del progresso scientifico e della tutela dell’ambiente sociale e naturale. Il mondo è fin troppo pieno di ricchi infelici che si chiedono come mai quelli che non possiedono nulla sono più in armonia con il Creato di loro: lasciamo che siano anche i giovani a guidarci alla scoperta di nuovi modi di «fare progresso». Giorgia Nisi - Rovereto |
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